Carta e comunicazione, a che punto siamo?
Polyedra è un nome molto conosciuto nel settore della comunicazione. Da diversi decenni è uno dei principali distributori di carte per la comunicazione creativa, appunto. Da qualche anno è parte del Gruppo Lecta, il cui core business è la produzione di carte. Distribuzione e produzione, dunque, un’attività nel settore che risulta essere di rilievo. Come distributore si occupa anche di altre note aziende di produzione: Cordenons, Favini, Mondi, Sappi.
Da tre anni l’azienda organizza un evento annuale al quale partecipano tutti i player di mercato che ruotano attorno al mondo Polyedra, dai fornitori, citati prima, al mondo della produzione stampata, dei supporti per comunicazione dinamica e integrata. In tre anni però mai nessuna agenzia creativa. Quest’anno Polyedra ha deciso di cambiare e, grazie al felice confronto avuto con Signed in occasione dei progetti realizzati per l’azienda, è arrivata la prima agenzia. Il tema di questa edizione è stato il Cambiamento. E quale settore più di quello della carta ha subito cambiamenti nell’ultimo decennio? Soprattutto nella comunicazione. Su questo tema si concentra la presentazione che Polyedra ha chiesto a Signed per essere presentata nel panel degli speech della giornata. Insieme a Mondi, Sappi, Favini, arriva anche Signed.
Una presentazione che Stefano Gangli ha strutturato in un prima e in un dopo. Prima dell’arrivo del digitale e dopo il suo avvento. Un cambiamento che Stefano ha testimoniato proprio mixando quello che è successo al mercato della comunicazione e, di conseguenza, anche alle agenzie. “Noi siamo nati prima dell’arrivo di internet – dice Stefano Gangli – ma siamo un’agenzia che lavora ancora oggi soddisfacendo le richieste del mercato che non è quello di 25 anni fa, quando nasce l’agenzia”. Più cambiamento di così? E continua “Potevamo continuare a dire che siamo bravi con la carta: i magazine, il packaging. Ma dove saremmo arrivati? O meglio, dove saremmo rimasti?”. E la presentazione continua illustrando alla platea che non c’è solo la carta oggi “lì fuori” come strumento di comunicazione. Anzi! Ed grazie all’interpretazione di questi cambiamenti che Signed ha assunto la forma attuale, con la sua forte competenza tradizionale unita ad una sempre crescente preparazione sul mondo digitale.
Un giro sulla carta di ieri, quindi, il digitale di oggi per poi ritornare sulla carta. Cosa serve per mantenere il suo ruolo nella comunicazione creativa? “Bisogna riportarla ad un ruolo esclusivo – conclude Stefano – per poter dire: puoi farlo solo con la carta!” Un ruolo esclusivo, che non teme competitor o alternative.
L’ultima slide della presentazione Signed a Polyedra Exchange è l’immagine di uno smartphone nel suo packaging di lusso, l’unico modo per far arrivare a chi acquista quel prodotto il suo reale valore: la qualità, addirittura il lusso. E solo la carta può riuscire con un packaging come quello.
E poi c’è l’ambiente, la sostenibilità: non è vero che produrre carta distrugge l’ambiente ma è piuttosto vero che quell’azienda che utilizza carta secondo regole, assume un indiscusso valore aggiunto. Ma questo è un tema delicato da trattare a parte.
Una presentazione atipica quella di Signed per un’occasione in cui si parla solo di carta, ma apprezzata proprio perché ha calato nello scenario reale la necessità di restituire a questo prezioso supporto la sua caratteristica principale: essere prezioso.